Anche quest’anno non ho mancato di recarmi al torneo di Auray, il più importante under 12 di Europa. È uno dei miei posti preferiti: la Francia secondo me dopo l’Italia - e assieme alla Thailandia, che adoro - è il paese più bello del mondo. Auray è in Bretagna, vicino a Lorient, ed è caratteristica e meravigliosa con un centro molto carino e una piazza principale piena di ristorantini ad hoc. La cena che ho avuto con Luca Sbrascini, il nostro timoniere e capitano, reduce dalla vittoria in Winter cup è stata fantastica! Non me ne vorrà il buon Luca se dico che al suo posto avrei preferito Scarlett Johansson, ma... è andata alla grande lo stesso.
Auray è una città famosa per cozze ed ostriche, che sono favolose; e molto rilassante, con panorami unici delle nebbie un po’ padane delle atmosfere caratteristiche una natura stupenda e gente gentile e ospitale Dove dobbiamo imitare la Francia negli impianti sportivi pubblici, anche qui come a Tarbes bellissimi e a disposizione di tutti. Non è impossibile. Per esempio a San Vincenzo ce ne è uno bellissimo, e pure in altre parti d’Italia: dovrebbero essercene molti di più.
Il torneo poi è stato di livello molto alto: il 2008 sembra una ottima generazione. Le due finaliste del singolare femminile sono molto, molto brave. La vincitrice, Hannah Klugman, è un piccolo fenomeno, sa fare tutto, è carina e ha un dritto da cineteca, raro nelle ragazze. Ecco, a voler spaccare il capello forse gioca già ‘troppo’ bene, nel senso che ha poco da migliorare; per ora però basta e avanza, e crescendo sicuramente automaticamente farà i passi che le servono.
Invece chi ha tanto da migliorare ancora è l’altra finalista, l’italo-americana Tyra Grant, tipica allieva di Riccardo Piatti: un coach che allena tutti perché diventino professionisti, non buoni junior. Tyra è già migliorata tantissimo dall’anno scorso, soprattutto di testa; è una lottatrice, gioca bene, cercando sempre di fare il punto lei, e non facendo giocare male l’altra: può essere la Sinner in gonnella? Speriamo, oltretutto ha una bella presenza in campo e rispetto a prima è già più concreta e ordinata; aggiungeteci che è carina e molto bene educata e avrete un bel cocktail. Se conosco Riccardo, la vedremo poco nei tornei ‘classici’...
Ma forse la ragazzina che più mi ha colpito è una francese, sconfitta dalla Grant al primo turno: Ophelie Boulay. Segnatevi questo nome. Se non le succede niente di storto questa ragazzina arriverà. E’ speciale, forse anche più della stessa Klugman: rovescio a una mano che pare la Mauresmo, gran servizio, buon dritto, gran volée e viene a rete spesso ad appena 11 anni: mi è piaciuta tantissimo. Una altra undicenne che mi è piaciuta assai è la cinese Ruien Zhang, mancina sottile e alta, figlia di una giocatrice di volley. A vederla talvolta sembra goffa, perché è ancora in crescita, con molti alti e bassi ma un gran potenziale. Datele un buon coach e ci farà divertire. Poi ci sono l’altra inglese Viviana Muci, gran fisico, e la piccola ceca Alena Kovaczova che è piccola, sì, ma ‘mena’ come un fabbro e cerca sempre la palla. In generale è proprio questo che ho notato: finalmente si vede un po’ meno il gioco di rimessa, e si cerca di più la palla per colpirla quando è alta. Era ora!