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La storia di Ryan Thacher: dal campo alla lotta al coronavirus

Ryan Thacher, ex tennista e 3 volte all-american, oggi fa il chirurgo. In questi mesi di coronavirus il californiano ha cambiato le sue mansioni ed è sceso in prima linea

Foto Stanford Athletics

Ryan Thacher oggi è un chirurgo ortopedico, ma fino al 2012 ha coltivato il sogno di diventare un tennista professionista. Il classe 89' californiano proprio in quell'anno infatti aveva iniziato a fare seriamente dopo quattro anni di college a Stanford ed esser diventato tre volte un all-american. Nella stessa stagione però Thacher decise di dedicarsi alla medicina e lasciò la racchetta chiudendo con un best ranking in singolare di 974 ed in doppio di 528. "Sento di aver avuto una carriera di successo come tennista e ho molto tornei ai quali posso ripensare con affetto - racconta l'ex tennista al sito dell'ATP, tra gli avversari battuti in carriera figurano i nomi di Bjorn Fratangelo, Ante Pavic e Liam Broady - Adesso però sono soddisfatto del lavoro che faccio".

In questi mesi Ryan ha dovuto adattarsi ad una nuova realtà perché l'emergenza coronavirus e la scarsità di personale medico lo hanno costretto a mettersi in prima linea al fianco dei colleghi: "Da chirurgo non sapevo che ruolo avrei svolto, però ero felice di essere a disposizione degli altri e di poter essere utile. Siamo nel mezzo di una situazione mai vista e penso sia importante capire e l'impatto che ha ogni singola vita - spiega il californiano che non ha perso nessun membro della famiglia - Purtroppo è facile lasciarsi coinvolgere dalle statistiche, ma non dobbiamo dimenticare che parliamo di vite umane. Vedere i pazienti soffrire da soli in ospedale mi ha permesso di avere una prospettiva diversa della situazione".

Tornando al tennis invece Thacher ricorda il match a Los Angeles con un 17enne Kei Nishikori: "Avevo passato il primo turno di qualificazione e al secondo mi aspettava Kei. In tanti dicevano fosse promettente, io non sapevo molto di lui. Poi siamo scesi in campo e ho trovato un avversario solido, io stavo servendo e giocando bene; ma nonostante ciò facevo grande fatica a fare punti". Spiega l'americano che perse 6-1 6-4 contro il nipponico che la stagione successiva vinse a Delray Beach il primo titolo nel circuito maggiore. Pochi mesi dopo quel match lo statunitense giocò gli Us Open Junior perdendo al terzo turno contro Evans ed in quell'occasione si allenò con John McEnroe: "Fu un'esperienza molto bella. Giocava una palla molto pulita ed era ancora molto bravo, poi naturalmente un ragazzo com'ero io, giocare con lui non può che essere incredibile".

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