“Contro Nadal la gente mi guardava come fossi una vittima sacrificale, io però ero abbastanza tranquillo”. A parlare è Paolo Lorenzi, il ricordo è quello del Centrale agli Internazionali d’Italia 2011; anno in cui il toscano sfiorò l’impresa contro il re della terra rossa, al tempo già cinque volte campione al Foro Italico. Il viaggio di Paolo in quel torneo però partì dalle qualificazioni, con un match tutt'altro che semplice: “Al primo turno di qualificazioni giocai contro Andujar, al via come prima testa di serie. Ebbi la meglio in due set, ma nel secondo rimontai uno svantaggio di 5-1. Al secondo turno vinsi per ritiro contro Naso, si fece male alla caviglia per prendere una smorzata”.
Arriva così il giorno del debutto nel tabellone principale, la seconda volta in carriera per Lorenzi nella capitale; l’anno prima superò Montanes e perse da Robin Soderling, poi finalista al Roland Garros. Sorteggio poco benevolo per l’azzurro che parte subito con Thomaz Bellucci: “Lui era 22 del mondo ed era reduce dalla semifinale nel Masters 1000 di Madrid - ricorda Paolo - Giocammo sul Grandstand, al tempo si poteva accedere con il biglietto del ground e ricordo che nel tie-break del primo set lo stadio era stracolmo. C’era un putiferio, con gente che non riusciva ad entrare; tra l’altro essendo un campo un po’ più piccolo hai la sensazione di avere i tifosi accanto”. Questa situazione naturalmente aiutò il tennista italiano: “In quel momento mi accorsi che il bello di Roma è il pubblico. Io magari penso al pubblico del calcio che in Italia è molto critico con chi tifa, io non sono esente. Al Foro invece è come in Davis, ricevi tifo e sostegno anche quando sei in difficoltà. Bellucci è uscito frastornato”. Le parole di Lorenzi che con il parziale di 7-6 6-3, supera lo scoglio del primo turno e si regala un match con Nadal.