Tornare in alto però non deve essere un’ossessione, 23 anni sulla carta d’identità non sono tanti e con la pandemia in atto di fatto Munar ha potuto disputare una sola stagione piena tra i grandi del circuito. A suo favore giocherà anche l’esperienza di Tomeu Salvá Vidal, coach dell’accademia e grande amico di Nadal. “Tomeu è uno dei migliori amici di Rafa e per forza di cose passo molto tempo con loro dentro e fuori dal campo. Per me è un privilegio, anche quando non giochiamo Nadal ha sempre qualcosa da dire”. Jaume parla del connazionale che nel 2015 gli permise di fare la sua seconda esperienza a livello ATP favorendo l’ottenimento di una wild card ad Amburgo. Dopo una vittoria per ritiro al primo turno, l'allievo della Rafa Nadal Academy forzò Simone Bolelli al terzo set nel round successivo. Le strade dei due poi si incrociarono anche in doppio dove il bolognese e Fognini ebbero la meglio sul duo formato da Nadal e dall’allora ragazzino.
Il venti volte campione slam segue molto più di quel che si possa credere l’attività del classe 97 nato a soli 30 km di distanza da Mancor, tant’è che gli ha scritto poco prima della recente finale in Portogallo: “Prima del match contro Sousa ho parlato con lui. Mi ha detto di stare calmo, giocare come so e continuare sulla strada intrapresa per tutta la settimana”. Ha raccontato Munar al sito dell’ATP commentando poi la sua vittoria nell’atto conclusivo disputato contro il beniamino di casa: “È stata una settimana molto buona, ma è già da diverso tempo che sento di giocare bene. Specialmente quando mi sento libero riesco ad esprimermi ad alto livello - l’analisi di Jaume - Sono contento del titolo e delle sensazioni raccolte”. Ha chiosato l’atleta spagnolo che prima di rimettersi in viaggio, destinazione Istanbul, ha fatto un plauso agli organizzatori che rendono possibile lo svolgimento dei tornei in un periodo complicato.