Fabio Fognini ha fatto appena in tempo a... non partire. La telefonata sull'annullamento del Masters 1000 di Indian Wells è arrivata a notte fonda, quando Fabio stava per salire sull'aero in partenza alle 4,30 di lunedì mattina per la California. Così mentre gli altri italiani iscritti sono tutti negli States, lui è potuto rimanere a Barcellona accanto alla famiglia. In attesa di tornare in campo appena l'emergenza sarà risolta.
Fabio, Indian Wells cancellato: giusto così? Ti aspetti altri provvedimenti simili?
«Assolutamente sì. In un momento come questo è fondamentale mettere la salute al primo posto. Dobbiamo rispettare le regole ed evitare che troppe persone stiano a stretto contatto durante un evento sportivo. Ovviamente per noi tennisti è stata una doccia fredda, ma dobbiamo pensare alla collettività ed essere uniti in questo momento, rispettando le regole».
Come papà e come tennista che cosa ti preoccupa di più di questa emergenza?
«La famiglia viene prima di tutto e ovviamente voglio pensare al bene dei miei bambini e di mia moglie: è importante seguire i consigli dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ed evitare tutte le situazioni a rischio. Noi viviamo a Barcellona dove la situazione è un po’ più tranquilla rispetto all’Italia, ma in questo momento non dobbiamo fare distinzioni. Questo virus è un problema mondiale non italiano. Ovviamente come tennista posso dire che una situazione del genere non ha precedenti. Non giocare il primo Masters 1000 della stagione è davvero strano. Ma, ripeto, adesso è più importante risolvere questa emergenza».
Si parla addirittura di Roland Garros e Wimbledon a rischio…
«Ci aspettano settimane decisive e dobbiamo essere pronti ad accettare ogni decisione. Miami, Montecarlo, Madrid, Roma, gli Slam Europei e tutti gli altri tornei sono tutti importanti e ovviamente noi tennisti vorremmo giocarli, ma come ho detto all’inizio la salute e la gestione di questa emergenza sanitaria vengono al primo posto. Da tennista posso dire che continuerò ad allenarmi e tornerò in campo in un torneo non appena ci sarà la possibilità di farlo. La stagione è ancora lunga e la voglia di competere e di fare bene dopo la scorsa stagione è davvero molta. Ma prima risolviamo questo problema».