NO AL COACHING
Oltre al tennis attuale, Edberg si è concesso un po' di amarcord. Se la grande rivalità di oggi è quella tra Federer e Nadal, lui ne aveva vissuta una molto intensa con Boris Becker. “È stata speciale perché siamo cresciuti insieme, sin dai tornei giovanili, poi abbiamo giocato tre finali a Wimbledon. Curiosamente, ci siamo affrontati soltanto quattro volte nei tornei del Grande Slam”. Nonostante il bilancio complessivo sia stato a favore del tedesco (25-10), lo svedese si è imposto tre volte su quattro nei Major. “Per batterlo dovevo essere al meglio, e lui doveva fare altrettanto. Non c'era grande differenza tra noi, sono sempre state sfide speciali. Certo, con Federer e Nadal avrei avuto molte meno chance... “. Tornando a oggi, Edberg si è detto più che favorevole alla tecnologia ed è consapevole del fatto che Hawk Eye prenderà sempre più piede. Non gli piace, invece, l'idea di consentire il coaching durante una partita. “Alla gente può piacere, ma io sono un conservatore. Il tennis è difficile perché sei tu contro il tuo avversario, è un testa a testa che lo rende più bello”. A giudicare dalle sue parole, difficilmente lo rivedremo nelle vesti di allenatore, anche perché è impegnato in diverse attività extra-tennis. Oggi è un uomo d'affari di successo, situazione ben diversa a quella di alcuni suoi ex colleghi. Boris Becker, per esempio, è addirittura finito in bancarotta. “Ho alcune società finanziarie , proprietà commerciali e affitti. Non avevo una laurea in finanza, ma sono stato fortunato. Ho investito saggiamente i miei guadagni e ho protetto il denaro, pensando alla famiglia e al futuro”. A missione compiuta, e dopo aver passato moltissimo tempo con la famiglia dopo il ritiro, adesso può permettersi di vivere di rendita. Finalmente può concedersi viaggi e vacanze. Prima, però, era stato un personaggio fondamentale nella costruzione del Federer che stiamo ammirando oggi. Chi ama lo svizzero gliene sarà grato per sempre.