Dai fratelli Lapentti a Gomez e Quiroz, la nazionale continua a condividere il sangue di Andrés Gomez Santos, probabilmente il più grande tennista ecuadoriano di sempre. Il condizionale resta d’obbligo, perché a giocarsi lo scettro c’è Pancho Segura che con Gomez Santos condivide il luogo di nascita, Guayaquil. Doppio passaporto, tre titoli NCAA giocando per l’Università di Miami; arrivano a livello collegiale i primi successi di Pancho che poi inanella quattro semifinali consecutive agli US Open (1942,1943,1944 e 1945). L’apice arriva con i tre trionfi consecutivi negli US Pro Tennis Championships (1950, 1951 e 1952), edizioni curiosamente giocate su altrettante superfici (terra, erba, parquet indoor). Nell’altro angolo resta però il tennista che quarant’anni dopo il trionfo di Pancho a Cleveland, ha conquistato la Coppa dei Moschettieri battendo Agassi. A fine carriera Gomez Santos arriverà a vantare 21 titoli nel circuito (due trionfi agli Internazionali d’Italia e uno al torneo ATP di Firenze) e la quarta posizione del ranking come best ranking.
«Ho iniziato a giocare a tennis da piccolo grazie a mio padre ma devo ammettere di non aver mai sentito il peso di dover raccogliere la sua eredità. Ha saputo darmi sempre i consigli giusti al momento giusto, lasciandomi vivere al meglio la mia carriera». Queste sono le parole di Emilio Gomez, attualmente numero uno d’Ecuador, alla posizione 151 del ranking. Emilio ha risalito la china dopo che nel 2017 un infortunio alla spalla lo ha costretto ad un lungo stop che dalla top 300 l'aveva riportato in basso. La scorsa stagione il cambio di marcia, ad aprile il picco con il primo trionfo Challenger a Tallahassee che è finito per valere i primi accessi ai tabelloni di qualificazione slam, nei quali Emilio non si è ancora spinto oltre i secondi turni di Roland Garros e Us Open. Roberto Quiroz è invece figlio di Pilar, sorella di Gomes Santos che svolge il ruolo di direttrice amministrativa della Academia de Tenis Gomez-Viver, gestita dal campione insieme al capitano di Davis Raul Viver. A livello giovanile il mancino si toglie la soddisfazione di due slam juniores in doppio e di una laurea in economia. Il best ranking lo ha toccato due stagioni fa, entrando nella top 200, per l’esattezza toccando la 172° posizione. Classifiche a parte, il momento d’oro i due ecuadoriani lo stanno vivendo ora, insieme a Diego Hidalgo, Gonzalo Escobar e Antonio March. Dopo dieci anni l’Ecuador torna tra le grandi del globo tennistico.