Nato e cresciuto a Roma, Giorgio Maiozzi è il protagonista del nuovo appuntamento di “Cinque scatti con…”. Il fotografo capitolino nel 1987 ha fatto agli Internazionali d’Italia la sua prima esperienza nel circuito che ha poi seguito per tutto il decennio successivo. Oggi nella vita di Giorgio non c'è solo il tennis, ma anche golf, eventi aziendali e l’esperienza ormai decennale come docente della Canon Academy. “A quindici anni la mia prima macchina è stata una Yashica FX3, aveva solo l’esposimetro; per il resto era completamente manuale, lo zoom se non sbaglio era un 28-105 mm. Ai tempi ero già appassionato di tennis e fotografavo in circolo vicino casa - Giorgio racconta come ha iniziato a scattare - Nel mentre tramite un amico ebbi l’occasione di iniziare a fare fotografia di moda. Seguivo dunque moda e tennis in parallelo finché un giorno ad un torneo amatoriale sponsorizzato da Rossignol mi venne a cercare il rappresentante romano dell’azienda perché voleva vedere le mie foto. Fu soddisfatto dei miei scatti e mi propose di collaborare per la rivista del comitato della Federazione Lazio”. Ricorda Maiozzi che darà così il via ad una lunga collaborazione con la rivista che gli consentì anche di ottenere il tesserino da pubblicista. La prima esperienza agli Internazionali d’Italia risale invece al 1987: “La prima volta fui accreditato come servizio stampa, ma ne approfittai anche per fare delle foto e vedere McEnroe che era il mio idolo al tempo, poi arriverà Roger Federer, amore della mia vita tennistica. Comunque da quell’anno ho sempre coperto il Foro Italico”. Racconta con grande soddisfazione.
Arrivando ai giorni nostri Maiozzi racconta di cosa si occupa attualmente: “Dal 2010 sono docente di Canon Academy per la scuola di fotografia: faccio workshop, incontri e seminari. Come fotografo adesso faccio soprattutto foto di eventi, anche quelli di aziende come possono essere Nissan, Mercedes o FedEx. Quest’ultima mi permette di restare nel mondo del tennis con gli eventi che coprono da sponsor, inoltre collaboro anche con la Federazione e l’ITF quando mi chiamano. Per quanto riguarda lo sport inoltre mi occupo anche di golf ed ho già collaborato con la federazione per il progetto Ryder Cup 2022”. Approfittiamo della grande esperienza di Giorgio per sapere in quali aspetti differisce la fotografia sportiva da quella di eventi e lui nella risposta trova anche un punto comune tra le due attività: “Ovviamente ci sono delle differenze. Nel campo da tennis devi cambiare inquadratura il più spesso possibile, ma non puoi avvicinarti tanto ai giocatori. Negli eventi aziendali sei un po’ più protagonista e hai libertà che in un evento sportivo non puoi prenderti. Inoltre nel mondo dello sport hai bisogno di una macchina performante a scapito della grandezza del file - spiega Maiozzi che ci tiene però a sottolineare un punto comune - La cosa in cui questi eventi assomigliano al tennis, è la necessità di farsi trovare pronti perché non sai mai cosa succede. In una serata non puoi perderti il momento clou che sia una stretta di mano o un momento in cui il presidente scherza, perché se non ritrai quei momenti il committente si arrabbia. Lo stesso è nel tennis dove magari c’è una partita noiosa e poi dopo un’ora arriva il colpo spettacolare e devi essere pronto a ritrarlo”.