“Di fatto avevo appena iniziato la stagione e stavo giocando sempre meglio. Questo stop mi ha colpito perché sentivo di poter fare ottimi risultati nei prossimi mesi - commenta invece Flavio Cobolli, anche lui vicino al colpaccio contro Giulio Zeppieri nel recente Challenger di Bergamo - Poco prima dello stop definitivo ero in Marocco, i giorni prima del torneo avevo quaranta di febbre, poi mi sono ripreso, sono riuscito a giocare e sono arrivato in semifinale prima che fermassero la manifestazione. Alla fine mi sono stati attribuiti i punti del semifinalista e sono tornato in Italia il giorno dopo. In aeroporto mi hanno giusto misurato la temperatura”. Per concludere il parere di Benedetta Sensi, giovanissima classe 2005: “Come tutti spero che questo momento passi presto, per noi tennisti naturalmente il desiderio è quello di poter tornare in campo il prima possibile - dice la tennista azzurra - A livello tennistico non sarà facile riprendere il ritmo partita dopo uno stop così lungo, penso rifaremo la preparazione partendo da zero, ma questo non sarà un problema”. Anche Benedetta come i due compagni prima dello stop era in Marocco e adesso sta seguendo il programma di atletica per tamponare i danni della pausa. “Mi è dispiaciuto fermarmi perché in inverno ho fatto due mesi intensi di preparazione, avevo faticato nelle prime uscite e solo adesso stavo ingranando - analizza Benedetta che trova però anche dei lati positivi nella quarantena - In questo periodo potrò dedicarmi di più allo studio, alla lettura e soprattutto passerò più tempo con i miei genitori che durante la stagione non vedo così spesso”.