Continuando la conversazione con il professor Marvisi abbiamo chiesto quali possano essere le differenze tra l’attività indoor e outdoor: «Giocare fuori è sicuramente meglio perché con più ventilazione il virus si sparge nell'aria. Nel tennis però solitamente i palloni sono ampi quindi se la struttura dispone di un ricambio dell’aria idoneo la differenza diventa minima. Un’altra cosa che poi vorrei precisare dato che se ne è parlato molto, riguarda la durata della carica virale sulle superfici. Non è vero che il virus possa attaccarsi sugli oggetti o sotto la suola delle scarpe per nove giorni, questo virus ha bisogno di una cellula vivente, quando si perde nell’ambiente viene annientato in poche ore rendendo basse le possibilità di contaminazione tramite superfici».
Molti degli atleti colpiti finora sono risultati asintomatici, ha fatto eccezione però il caso di Matteo Malaventura, cestista di 41 anni con un lungo passato in Serie A1 risultato positivo al virus e adesso attaccato all’ossigeno. «Essere in buona salute e fare attività fisica aumenta l'efficacia del nostro sistema immunitario, ma non ci esenta dal pericolo - dice il professore che poi spiega qual è il fattore che incide maggiormente nei casi dei giovani in terapia intensiva - Nel caso dei soggetti di giovane età che abbiamo intubato, abbiamo notato un pattern genetico che li porta ad avere una risposta infiammatoria esagerata. Questo non è legato all’età o all’essere atleta, ma è influenzato dalla condizione genetica che porta ad essere più o meno predisposti all'insufficienza respiratoria». Continuando il discorso vengono poi spiegati i metodi di cura attuali: «Quando il paziente presenta un alveolite polmonare acuta dobbiamo intubarlo e metterlo in terapia intensiva, poi aspettiamo che l’infiammazione passi con i farmaci o spontaneamente. Usiamo il cortisone in elevati dosaggi o antibiotici, poi come molti avranno letto stiamo provando il Tocilizumab, il farmaco per l’artrite reumatoide che blocca l'interleuchina 6, una delle citochine che scatenano la risposta infiammatoria».