Marco Caldara
06 January 2018

Simon-Monfils: in Francia è sempre festa

Dopo aver chiuso il 2017 conquistando la Coppa Davis, la Francia del tennis apre il 2018 festeggiando subito due titoli ATP. E con due giocatori diversi rispetto agli eroi di Lilla. I protagonisti della settimana sono Gael Monfils (Doha) e Gilles Simon (Pune): dopo una passata stagione molto deludente, entrambi cercavano delle risposte. Non potevano trovarne di migliori.
Lo scorso anno il circuito ci aveva lasciato con la Francia in festa allo Stade Pierre Mauroy di Lilla per la conquista della decima Coppa Davis, e le prime bandiere a sventolare nell’anno nuovo sono esattamente le stesse. Stavolta non ci sono Tsonga, Pouille, Gasquet e Herbert, bensì Gael Monfils e Gilles Simon, due che nella passata stagione si sono un po’ nascosti, ma a quanto pare sono determinati a riprendersi la gloria (e la classifica) che gli spetta. Il sorriso più grande è quello di Gael Monfils: nel 2016 si era guadagnato le ATP Finals al termine della miglior stagione della sua carriera, mentre lo scorso anno ha collezionato un infortunio dopo l’altro e ha chiuso la stagione dopo lo Us Open, per un problema al ginocchio, col ranking fermo al numero 46. All’anno nuovo chiedeva risposte e le ha trovate subito all’ATP 250 di Doha, lottando nei primi due match e poi andando in crescendo (anche grazie al forfait di Dominic Thiem in semifinale, a causa della febbre) fino a regalarsi il settimo titolo ATP in carriera, e sconfiggere finalmente la maledizione del Qatar. Il 31enne parigino era arrivato in finale già tre volte, la prima dodici anni fa, ma non aveva mai vinto. Ce l’ha fatta stavolta, battendo per 6-2 6-3 in un match di appena 61 minuti il giovane Andrey Rublev, praticamente mai entrato in partita. “La Monf” ha aperto con un ace e poi ha tenuto sempre il piede sull’acceleratore, utilizzando una tattica perfetta, non sempre la sua arma migliore. Contro un avversario che ama fare a pallate da fondo campo si è piazzata coi piedi tre metri dietro la riga di fondo, ha obbligato il russo a colpire sempre una palla in più e nel braccio di ferro se n’è uscito egregiamente, sparando 29 colpi vincenti a fronte di appena 10 errori gratuiti. Magari non riuscirà mai vincere quello Slam tanto sognato, e nel quale non ha smesso di credere, ma il suo ritorno ad alti livelli sarebbe una bella notizia per il Tour, perché quando si parla di spettacolo ha sempre pochi eguali.
“GILLOU” LI BATTE TUTTI E TORNA AL TITOLO
Una stagione simile a quella di Monfils l’ha vissuta anche il suo caro amico Simon: gli infortuni sono stati meno ma il rendimento è stato comunque poco soddisfacente, con appena 16 vittorie nell’arco dell’anno che per la prima volta dal 2005 l’hanno spedito fuori dai primi 50 di fine stagione, addirittura al numero 89. Una situazione di classifica che ha comunque poco a che vedere col suo livello, come “Gillou” non ha perso tempo di ricordare. Nel nuovo Tata Open Maharashtra di Pune aspettavano Marin Cilic, Kevin Anderson e Roberto Bautista Agut, invece col suo tennis tattico e preciso il francese li ha fatti fuori tutti e tre, battendo prima lo spagnolo campione in carica e poi disinnescando i due bombardieri, fino ad abbracciare il trofeo, il primo dopo quasi tre anni. Nella finale contro Anderson il francese l’ha spuntata per 7-6 6-2, mandando il cortocircuito il sistema ace-servizio vincente-ace del finalista dell’ultimo Us Open. Il secondo favorito, a caccia della quarta vittoria in altrettante sfide col francese, ha sparato la bellezza di 29 ace in due set, ma stavolta Simon ha risposto colpo su colpo, l’ha obbligato a sudare molto più del previsto e alla lunga ne ha raccolto i frutti. Con uno scambio infinito da 39 colpi si è preso il primo set al tie-break e poi è scappato via, conquistando il 13esimo titolo ATP in 19 finali (Monfils invece è salito a 7 su 27: non esattamente la stessa cosa). “È stato un grande match – ha detto Simon – e visto che non ero mai riuscito a batterlo, farcela in finale è un bel traguardo. È molto difficile sentirsi bene in campo contro di lui, perché ha un gran servizio e comanda sempre il gioco, ma sono riuscito a stare tranquillo e giocare il mio tennis. Ancora non so come sono riuscito a batterlo, ma ce l’ho fatta e ne sono molto felice. Lo scorso anno non ho avuto una buona stagione, ma cercherò di fare meglio quest’anno, lavorando per tornare dove ero prima”. Ambizioni di spessore, per uno che – non va dimenticato – è stato n.6 ATP, ha giocato il Masters e mandato ai matti tutti i più forti del mondo.

ATP 250 DOHA - Finale
Gael Monfils (FRA) b. Andrey Rublev (RUS) 6-2 6-3

ATP 250 PUNE - Finale
Gilles Simon (FRA) b. Kevin Anderson (RSA) 7-6 6-2
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