di Stefano Semeraro - 04 October 2020

Trevisan, la ragazza che sorride, cerca i quarti insieme con Sinner e Sonego

Tre sfide tutte programmate sul Suzanne Lenglen a partire dalle 11. Martina incrocia la Bertens, Sinner trova Zverev, Sonego deve vedersela con Schwartzman. Match difficili, non del tutto impossibili

Martina può entrare fra le top 100

Oggi tocca alla ragazza che sorride. Fateci caso: in tutte le foto e i fermi immagine delle tenniste ci sono smorfie terribili, ghigni demoniaci, volti tirati, occhi strabuzzati. Martina Trevisan no: lei sorride. Facile dire: si è lasciata alle spalle una storia terribile, l’anoressia, il ritiro. Forse. Ma forse la spiegazione è ancora più semplice: Martina si diverte. Le piace il tennis - finalmente - e colpisce la palla con la gioia di chi si gode il momento, non con la rabbia di chi ha qualcosa da dimostrare.

Alle 11 sarà lei ad inaugurare la giornata degli italiani sul Suzanne Lenglen contro la testa di serie numero 5 del torneo, Kiki Bertens che a Parigi ha eliminato in un match pieno di veleni e malintesi Sara Errani. Dopo di lei, sullo stesso campo, saranno di scena Jannik Sinner, opposto alla testa di serie numero 6 Sascha Zverev, e Lorenzo Sonego, che dovrà vedersela contro Diego Schwartzman, fresco finalista a Roma, uno dei sei stakanovisti che dopo la ripartenza sono stati in campo tutte le settimane.

Una italiana negli ottavi di uno Slam non si vedeva dal 2018, Camila Giorgi a Wimbledon (quando fu a un set da battere Serena Williams e volare nei quarti), Martina ci arriva a 26 anni, dopo la lunga pausa fuori dal tennis, quando probabilmente nessuno - tranne lei, lo staff di Tirrenia e coach Catarsi - le avrebbe dato una chance. «Non mollate mai, non smettete di cercare», ha detto dopo la strepitosa vittoria contro Maria Sakkari, con quei due matchpoint salvati nel tiebreak che luccicano come medaglie al coraggio e alla testardaggine. «Perché la luce c’è». E si vede, soprattutto nei suoi occhi, nelle sue lacrime di felicità.

Martina è entrata nel torneo da numero 159 del mondo, nelle qualificazioni ha eliminato Vickery, Muhammad, Sharma, al primo turno in tabellone ha approfittato del ritiro di Camila Giorni; poi ha seccato con grinta assoluta Cori Gauff e la Sakkari, arrivando virtualmente ad un passo dalle prime 100. Contro la Bertens c’è un solo precedente, non molto incoraggiante: nel 2019 a Charleston l’olandese ha vinto 6-2 6-1. Il pronostico sembra chiuso, Martina però non ha nulla da perdere, il suo torneo comunque lo ha già vinto, e la maniera con cui ha affrontato fino a qua un Roland Garros in generale favorevole alle sorprese lascia uno spiraglio all’ottimismo.

Due italiani nei quarti Slam solo nel 1973

Due italiani nei quarti di finale maschili di uno Slam non li piazziamo dal 1973, proprio al Roland Garros, Adriano Panatta e Paolo Bertolucci. E’ stata l’unica volta nell’era Open.

Jannik fra l’altro si candida a diventare il primo tennista a raggiungere i quarti di finale al suo debutto al Roland Garros dopo Rafael Nadal nel 2005. A 19 anni 56 giorni, sarebbe il più più giovane a raggiungere i quarti di finale in un Grande Slam dopo Novak Djokovic sempre a Parigi nel 2006 a 19 anni 20 giorni. Sinner e Sonego possono diventare inoltre l’undicesimo (ed eventualmente dodicesimo) italiano a raggiungere i quarti di finale di un Grande Slam nell’era Open, dopo Adriano Panatta (6 apparizioni ai quarti di finale del Grande Slam), Corrado Barazzutti (3), Matteo Berrettini, Bertolucci, Cristiano Caratti, Marco Cecchinato, Fabio Fognini, Renzo Furlan, Martin Mulligan e Davide Sanguinetti (tutti uno). Approdando agli ottavi ottavi di finale, Jannik è già diventato il più giovane ad arrivare così avanti in uno Slam dopo Bernard Tomic (18 anni e 255 giorni) a Wimbledon nel 2011.

Sonego e Sinner debuttanti diversi

Contro Zverev, Sinner, il sesto più giovane ad arrivare negli ottavi di finale di uno Slam negli ultimi 25 anni, ritrova un grande avversario e un grande campo, le condizioni che ama. Contro Federico Coria ha faticato più del previsto, per sperare di sorprendere il finalista degli Us Open - che sulla terra ha vinto a Roma tre anni fa - dovrà fare di più e più a lungo, servendo meglio e non mettendola solo sul piano del ritmo e della potenza, ma cercando di far spuntare qualche dubbio nella psicologia incline agli scoramenti e ai black out improvvisi del tedesco. Fra il numero 7 e il numero 70 del ranking non ci sono precedenti.

Anche Lorenzo Sonego è al suo primo ottavo Slam. Ci arriva a 25 anni, dopo una stagione difficile per tutti e un po’ avara per lui, sullo slancio del grande match giocato contro Taylor Fritz al terzo turno. El Peque sulla terra è un’altra cosa, guai a farsi imbozzolare nella rete dei suoi palleggi sopraffini e delle sue improvvise accelerazioni. Anche fra Sonny e Diego non ci sono precedenti, il pronostico pende ovviamente dalla parte del numero 14 del mondo, una delle chiavi sarà il rendimento al servizio del torinese. Oltre che la voglia di divertirsi, di godersi la Grande Occasione di un quarto Slam, prendendo esempio da Martina.

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