di Lorenzo Ercoli - 28 July 2020

Coric: "Adria Tour? Dopo Dimitrov il caos. Kyrgios non può fare critiche"

Borna Coric parla del periodo vissuto dopo la positività all'Adria Tour e risponde alle critiche di Nick Kyrgios

"Sono rimasto scioccato quando ho scoperto di essere positivo"

Quando ho saputo di essere positivo sono rimasto scioccato, anche perché non avevo sintomi e non ne ho avuti dopo”. Queste sono le parole di Borna Coric che al quotidiano Jutarnji List ha raccontato come ha vissuto dopo aver contratto il coronavirus in seguito all'apparizione nella tappa di Zara dell'Adria Tour: Dopo la positività di Dimitrov è scoppiato il caos. Ci sono stati giri di chiamate, sono filtrate tantissime informazioni e sono arrivati anche articoli e commenti negativi - ripercorre il croato - Non ho prestato attenzione a quello che gli altri hanno detto e pensato. Da tempo ho accettato le critiche e so che sono un elemento che fa parte della mia vita e della mia carriera”. Il pensiero di Coric che è tornato in campo in quel di Belgrado nel Eastern Europe Championship, evento organizzato da Janko Tipsarevic. Borna dopo il successo iniziare sul turco Kirkin è incappato nelle sconfitte contro Dzumhur e Krajinovic, quest’ultimo affrontato in finale grazie al forfait del rivale bosniaco del giorno prima.

Ho scritto un paio di Djokovic per sapere come stava e anche lui come me non ha avuto sintomi a quanto ne so”. Aggiunge poi il giocatore di Zagabria che racconta i suoi giorni isolamento: “I primi dieci giorni sono andati bene, avevo bisogno di stare un po’ da solo in tranquillità. Poi però la noia e la monotonia hanno prevalso, mi sono allenato un po’ con pesi e tapis roulant per tenere la forma, infatti quando ho ripreso in mano la racchetta mi sono subito allenato bene. Poter giocare l’esibizione di Belgrado è stata una buona cosa per me”. Coric torna anche sulle critiche successive al boom di casi tennistici: “Sono dispiaciuto che il torneo di Zara sia finito in quel modo, perché era un’iniziativa a carattere umanitario e tutti eravamo felici di giocare - espone il suo pensiero sulla tappa croata dell’Adria Tour - Ci eravamo tutti rilassati per via del bassissimo numero di contagi ed ora non avrebbe senso puntare il dito contro qualcuno”.

"La predica? Da qualcun altro forse sì, non da Kyrgios"

Borna Coric ha ammesso di aver abbassato la guardia, ma non ci sta ad incassare le critiche di Nick Kyrgios per l’accaduto: “Ho letto ciò che ha scritto, ma non mi interessa ciò che scrive. Lui parla dopo che le cose sono accadute - prosegue nella sua intervista - Se la predica fosse arrivata da qualcun altro avrei potuto capirlo, ma che sia lui a parlare… Però è il suo stile e lui funziona così quindi io non ho problemi al riguardo”. Fa capire il suo pensiero il numero uno di Croazia che ribadisce lo stesso concetto per le critiche che l’australiano ha mosso ad Alexander Zverev, reo di aver infranto la quarantena.

Tornando al tennis giocando, Coric vuole disputare tutti i tornei alla ripresa: Il mio piano è quello di giocare tutto, compreso Madrid che viene subito dopo lo US Open. Sempre meglio iscriversi che poi dover chiedere una wild card all’ultimo”. In attesa di sapere se si giocherà a New York, il croato spiega che non è preoccupato per le misure di sicurezza da seguire: “Non ho nulla in contrario alle misure di sicurezza, sono molto tranquillo. Le regole saranno uguali per tutti ed io le seguirò come fanno gli altri, se vuoi andare negli USA è logico che tu debba rispettare le regole della USTA”.

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