Marco Caldara - 21 January 2017

“Rafa”, la fortuna aiuta gli audaci

Il duello generazionale è di Rafael Nadal: rimonta due volte un set di svantaggio al giovane Alexander Zverev e torna finalmente a vincere un match al quinto set, dopo tre sconfitte consecutive. I crampi del rivale nel set decisivo gli hanno dato una mano, ma se sono arrivati è anche merito suo. È in crescita, contro Monfils parte favorito.

I simboli della crisi di Rafael Nadal sono tanti, a partire da quel posto accanto alla nona Coppa dei Moschettieri pronto da un pezzo, ma ormai pieno di polvere. Tuttavia, conoscendo lo spagnolo e il suo animo da guerriero, c’è qualcosa che forse gli dà (anzi, dava) almeno altrettanto fastidio: le ultime tre sconfitte Slam erano arrivate tutte al set decisivo. In quel territorio che una volta era off-limits anche per gli altri Fab Four, poi hanno iniziato a prenderselo loro, e quindi si sono accodati anche tanti altri, non campioni compresi. Prima Fabio Fognini allo Us Open 2015, poi Fernando Verdasco lo scorso anno all’Australian Open, quindi Lucas Pouille qualche mese fa a New York. Tre battaglie, tre quinti set e sempre la solita scena: l’avversario che si prende un bel pezzo di gloria, mentre lui rientra nel tunnel a testa bassa, ferito nell’orgoglio. Un possibile scenario che si è ripresentato anche a Melbourne, ma stavolta il maiorchino l’ha cacciato via a racchettate, vincendo per 4-6 6-3 6-7 6-3 6-2 la battaglia generazionale con Alexander “Sascha” Zverev. Un successo che gli vale gli ottavi di finale, trovati per il secondo Slam di fila (e non accadeva da due anni), ma soprattutto la conferma che “Rafa” non è ancora bollito. O almeno non del tutto. Non tornerà numero uno, magari non riuscirà nemmeno a raggiungere la doppia cifra al Roland Garros, ma il de profundis sportivo può attendere. E non perché ha vinto, ma per come ha vinto: non di esperienza, come lo scorso anno a Indian Wells quando il giovane si divorò un match-point battendosi quasi da solo, bensì di fisico e di intensità. Proprio quelle due qualità che sembravano perse per sempre, ritrovate down under, nel caldo australiano, dove le 4 ore sono tornate un alleato e non più un nemico, e il servizio pare aver ripreso a funzionare a dovere, con continuità anche in un match interminabile.

I CRAMPI DI ZVEREV AIUTANO NADAL
Fra i tennisti di vertice la pensano tutti allo stesso modo: il futuro è di Zverev. Non c’è dubbio, ma resta da capire quando,  visto che per ora negli Slam non è mai arrivato alla seconda settimana. A Nadal è riuscito a mettere paura, strappandogli il primo set grazie a un break nel game d’apertura (siglato col miglior punto del match), e poi il terzo, al tie-break, approfittando di qualche tentennamento del campione. Ma quando è stato il momento di quagliare, come si dice in gergo, ha lasciato intendere che – almeno negli Slam – la strada sia ancora piuttosto lunga. Sotto 2 set a 1, Nadal doveva solo provare a togliergli sicurezze e ce l’ha fatta immediatamente, scappando sul 3-0 e lasciandosi guardare ma non toccare fino al 6-3, per aumentare ancor di più la frustrazione. Un break in apertura di quinto set sembrava aver chiuso i giochi, invece “Rafa” è tornato proprio lì a perdere la battuta, come non gli capitava dal primo (!) game dell’incontro, rimettendo in gara il rivale. Come con Fognini, come con Verdasco, come con Pouille. Non può non averci pensato, ma stavolta ha vinto lui, con un discreto aiutino dalla sorte. Sul 2-2 40/40 ha fatto giocare a Zverev un punto lunghissimo, il tedesco l’ha vinto dopo 37 colpi ma proprio lì ha perso la partita, accusando un attacco di crampi alla gamba sinistra. Sarà stata la tensione, la fatica, la disidratazione, chi lo sa. Fatto sta che tanto è bastato per rovinargli le speranze. Ha perso di nuovo il servizio, poi si è fatto trattare e ha provato in ogni modo a tenersi a galla, con un atteggiamento ammirevole. Ma ormai era andata: una chance così "Rafa" non se la sarebbe mai lasciata sfuggire. Dopotutto, di cognome fa sempre Nadal. L’ha azzannato come un cannibale e non gli ha più lasciato nemmeno un game, confermando incoraggianti segnali di crescita. Sufficienti per pensarlo favorito contro Gael Monfils.
 
AUSTRALIAN OPEN 2017 – Terzo turno
Rafael Nadal (ESP) b. Alexander Zverev (GER) 4-6 6-3 6-7 6-3 6-2

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