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24 October 2020

Anversa, dramma Khachanov-Nour: il russo perde la testa e il match (VIDEO)

Il russo recrimina per un paio di chiamate del giudice di sedia, prende a calci la rete e tira racchettate al seggiolone. Poi si scusa: "Non volevo reagire così, non ho saputo controllarmi"

Foto Ray Giubilo 

Scintille e polemiche nel match di Anversa tra Karen Khachanov e Daniel Evans. Nei quarti di finale del torneo belga, il russo ingaggia una lotta personale con il giudice di sedia Adel Nour e impazzisce sino al perdere l'incontro nonostante un match point a favore. Premessa: ad Anversa non c'è l'occhio di falco, dunque qualsiasi decisione presa dall'arbitro resta valida. La giornata storta del giudice di sedia inizia sul 4-2, quando decide di esporsi con un overrule su una palla di Khachanov giudicata nettamente out e che invece, come mostrato dai replay televisivi, era abbondantemente dentro la riga. Il dramma prosegue e precipita nel tie-break, Karen manca un match point e sul 7-7 il dritto di Evans leggermente out non viene chiamato dal giudice di linea. E' la goccia che fa traboccare il vaso: dopo il 9-7 del britannico, il russo prende a calci la rete e tira un paio di violente racchettate al seggiolone. Non solo, prova anche a uscire dal campo ma viene richiamato da Nour: "Prima devi chiedermi il permesso". Evans chiuderà il match per 6-4 al terzo, ma sui social Khachanov incassa la solidarietà di Shapovalov. Quando il giornalista fa notare che si è trattato di momenti di intrattenimento per il pubblico, il canadese risponde a tono: "Certo, lo è quando la tua vita o la tua carriera non viene toccata. Sai cosa si prova a subire dei torti in campo?". A mente fredda, anche Khachanov posta sui propri canali: "E' stato un match complicato dal punto di vista delle emozioni - scrive su Instagram - Alla fine ho parlato con il giudice di sedia ed era davvero dispiaciuto per gli errori, ci siamo scusati a vicenda. Siamo tutti umani e possiamo sbagliare. Non volevo insultare nessuno e non volevo reagire così, non ho potuto controllare i miei nervi in momenti così".

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