15 November 2013

Alto o basso profilo?

Un altro approfondimento del nostro tecnico che passa in rassegna le caratteristiche di una racchetta. Si comincia dal profilo: stretto o largo, costante o variabile ...

Alto o basso profilo?

di Mauro Simoncini

 

Usare termini come “alto o basso profilo” in materia tennistica, non è discriminatorio, per niente. Si tratta semplicemente di un’altra delle caratteristiche strutturali delle racchette, il profilo appunto. La costa di un telaio può essere spessa, pronunciata, allargata e ben evidente (fino ai 3 centimetri) o più sottile, poco oltre il centimetro e mezzo. Le differenze sono fisicamente minime (un centimetro o poco più) ma possono influire sostanzialmente sulla resa e sul tipo di gioco, in base alle peculiarità del giocatore. Insieme alle altre caratteristiche delle racchette il profilo contribuisce a determinare la categoria di appartenenza di un telaio: agonistico, amatoriale o per principianti. E dunque a esaltare e premiare certi aspetti.

 

I PROFESSIONISTI E LE AGONISTICHE – Per farsi un’idea di massima, generica ma indicativa, basta partire “dall’alto”, scorrendo i listini delle racchette in commercio e osservando in particolare quelle affidate ai professionisti del circuito Atp. Si può notare che, in quanto a profilo, sono le più sottili.

Federer, come spesso accade, si affida a un estremo: 17 millimetri la costa della sua Wilson. La Babolat di Nadal ha un profilo più pronunciato, dai 23 ai 25 millimetri, mentre nel mezzo stanno le Head di Djokovic (18 millimetri) e Murray (22). Tra le donne invece, a parte le sorellone Williams (le cui Wilson hanno profilo da 22 mm), le racchette sono generalmente poco più profilate: Wozniacky usava il telaio di Nadal e anche la Babolat della Clijsters e di Na Li si attesta tra i 23 e i 25 millimetri di profilo.

 

La conclusione di questa mini-indagine va da sé: le racchette con profilo più spesso “aiutano” di più. Sono più potenti, perché (anche) più stabili e rigide. Le racchette con la costa più sottile, più diffuse tra i maschi, sono maggiormente orientate al controllo e alla precisione. E’ un’approssimativa deduzione perché ovviamente vanno poi considerate tutte le altre caratteristiche della racchetta, dal peso al bilanciamento alle dimensioni dell’ovale, passando per il reticolo di corde, l’inerzia, etc.etc.

 

AMATORIALI E PRINCIPIANTI - Ma recenti indagini scientifiche hanno concluso che un telaio profilato (“profile”) è più rigido di uno con profilo più sottile (del 15%); e un attrezzo più rigido è anche più potente e permissivo. Questa la ragione per la quale in linea di massima le racchette a profilo maggiorato sono consigliate ad amatori e principianti: banalmente richiedono molto meno sforzo per mettere mandare la pallina di là dalla rete. Proprio per la rigidità di questi attrezzi le corde tendono a flettersi molto, creando una sorta di “effetto catapulta”. Al contrario le agonistiche, a profilo sottile, tendono a essere solitamente più flessibili in prossimità dello stelo, ma poi gradualmente più rigide verso la punta dell'ovale. Sono progettate in questo modo dalle aziende al fine di aiutare nel controllo: la maggior parte dei tennisti agonisti ha la tendenza a colpire la palla nella parte superiore del piatto corde.

I profili delle racchette amatoriali hanno profili da 25, 27 ma anche 29 e addirittura 31 millimetri in certi punti. Non a caso quelli ipertecnologici, con tecnologie antishock, ovali oversize, solitamente indicati come i migliori in termini di spinta. Per andare incontro alla caratteristiche dei giocatori di Club, magari doppisti dallo stile di gioco classico e dai movimenti corti e talvolta lenti. Colpi piatti alternati a qualche insidiosa rotazione in back.

Proprio a proposito di rotazioni le racchette agonistiche sono, come detto, più elastiche rispetto alle amatoriali, e più adatte a swing (per usare un termine golfistico) più veloci e ampi, tipicamente moderni. Quelli esasperati per colpire con molto spin (sulla terra per esempio); anche perché tentare un colpo da arrotino spagnolo con un telaio “profile” avrebbe una percentuale di “rischio steccata” troppo alta!

Non a caso per questi attrezzi alla minor potenza deve sopperire la preparazione tecnica e fisica del giocatore. I profili di questo tipo di racchette sono spesso associati a pesi consistenti (superiori ai 275 grammi) e a ovali contenuti (midsize o midplus), al massimo da 100 pollici quadrati.

 

CASI SPECIFICI – Esistono poi soluzioni miste, cioè profili variabili lungo il telaio. Ecco spiegato il motivo di più valori indicati nelle schede prodotto di riviste o siti specilizzati (foto). Il profilo può essere misurato in diversi punti della racchetta, dal cuore (alla fine del manico), passando per il ponte (l’inizio del piatto corde) sino a metà dell’ovale e alla punta della racchetta. Telai con profili variabili ne esistono molti, specialmente con profilo largo attorno all’ovale e al cuore più sottile, proprio per puntare su potenza e facilità di gioco. Ci sono racchette che al cuore hanno sezione “schiacciata” e dunque più sottile per migliorare l’aerodinamicità e migliorare così la manovrabilità stessa (l’esempio migliore è l’attrezzo di Rafa Nadal).

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